Il mago pancione Etcì
Il mago pancione Etcì è un anime giapponese che presenta le avventure di una famiglia di "geni della lampada" scesi sulla Terra. La loro "casa" è uno strano vaso, che ha trovato la sua strada giungendo nella soffitta di casa d'una famiglia moderna, fino a giungere tra le mani d'un ragazzino. Kanchan, uno studente delle elementari un po' sfortunato, trova accidentalmente un antico vaso su cui è raffigurato uno strano volto. Il suo stupore aumenta quando, dopo uno starnuto provocato dalla polvere alzatasi in soffitta, dal vaso fuoriesce un buffo genio di nome Etcì dalla testa a forma di pera, con barba e baffi simili a quelli di un gatto. Kanchan scopre così che ogni qualvolta qualcuno starnutisce il genio viene fatto uscire dal vaso ed ha l'obbligo di esaudire il desiderio espresso da chi ha starnutito, per quanto strano o impossibile questo possa mai risultare: anche se ottenere la concessione di tali desideri non è necessariamente sempre una buona cosa. Difatti il mago è goffo e scombina il più delle volte la realizzazione dei desideri che cerca di esaudire. Kanchan è innamorato di una compagna di scuola e chiederà sempre l'aiuto del Genio per cercare di conquistarla. Compito del mago sarà dunque quello di aiutare il suo piccolo amico nella vita di tutti i giorni, risolvendo i problemi che gli si presenteranno; questo grazie a piccole magie e sortilegi che egli è in grado di compiere. Tuttavia, nonostante le buone intenzioni del Genio, il più delle volte finisce per creare ancora più disastri di quanti avrebbe dovuto risolverne. Ogni tanto deve fuggire velocemente perché inseguito da un bulldog che cerca di mordergli il sedere. All'interno del vaso vivono anche moglie e figlia del panciuto genio (Sbadiglio), evocabili rispettivamente con un singhiozzo e uno sbadiglio: in particolare la figlia sembra divertirsi molto a rovinare ogni volta i piani del mago. Con un'acconciatura a coda di cavallo, lei sembra esser più abile del padre. Il suo passatempo preferito è quello di sabotare i desideri di Kanchan. Ma il vero potere di Mago Pancione sta in realtà nel sapersi far voler bene, ed al termine di ogni episodio, benché le intenzioni iniziali del bambino siano sempre quelle di usare la magia come una scorciatoia per ottenere facilmente ciò che vuole, la morale che se ne trae è che solo con il duro lavoro, l'impegno personale e la fatica si possono raggiungere gli obiettivi desiderati, e che non si deve cercare ciò che non si potrebbe avere. Alla fine della serie il Mago Pancione deve ritornare con la sua famiglia nel mondo magico contenuto all'interno del vaso: i suoi superiori si sono difatti accorti che il genio e la sua famiglia si sono troppo affezionati al ragazzino umano. Saranno nuovamente sigillati per i prossimi cento anni. Così, nonostante i vari personaggi facciano di tutto per riuscire a farlo restare, il Mago Pancione viene risucchiato nel suo mondo e costretto a dire addio ai suoi amici. La formula magica usata dal Mago Pancione è "Auli Aule Tulilem Blem Blu", che riprende un pezzo del 1961 di Adriano Celentano.
Titolo originale: Hakushon Daimaō
Genere: commedia
Autore: Tatsuo Yoshida
Regia: Hiroshi Sasagawa
Sceneggiatura: Tsunehisa Itō, Jinzō Toriumi
Rete: Fuji TV
1ª TV: 5 ottobre 1969 – 27 settembre 1970
Episodi: 52 (completa)
Durata ep.: 25 min
Rete it.: Televisioni locali
1ª TV it.: 1983
Episodi it.: 52 (completa)
Studio dopp. it.: CRC - Cooperativa Rinascita Cinematografica
Personaggi e doppiatori
Personaggio | Doppiatore |
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Etcì | Bruno Cattaneo |
Ganchan | Gabriella Andreini |
Madre di Ganchan | Carla Comaschi |
Padre di Ganchan | Marco Bonetti |
Lucy | Monica Cadueri |
Ciccione | Liù Bosisio |
Sbadiglio | Beatrice Margiotti |
Sigla: "Il mago pancione Etcì", cantata da Andrea e Sabrina.
Produzione: Tatsunoko Productions, 1969/70