GPE - Telemond
Telemond è stato un circuito di 23 emittenti televisive appartenenti alla Mondadori, attivo dall’8 dicembre 1979 al 31 dicembre 1981. Fin dagli anni '70 la Mondadori cominciò a investire nel mercato dell'emittenza privata, sia con partecipazioni azionarie in almeno cinque emittenti locali, sia nel mercato pubblicitario: in quegli anni, infatti, nacque GPE, una concessionaria di pubblicità di proprietà della Mondadori, che cominciò ad accordarsi con una ventina di emittenti sparse in tutta Italia per gestire la raccolta pubblicitaria delle stesse. La società Telemond nacque l'8 dicembre 1979, e serviva a gestire tutte le partecipazioni nelle emittenti private e produrre, acquistare e commercializzare prodotti televisivi. Telemond fu, quindi, un circuito televisivo che si serviva dell'interconnessione come stratagemma per trasmettere gli stessi programmi, alla stessa ora, su tutto il territorio italiano: la raccolta pubblicitaria era gestita dalla GPE. Presidente della società divenne Piero Ottone. Emittente capofila era La Uomo Tv di Roma. Trasmetteva perlopiù telenovelas sudamericane e aveva un contenitore di cartoni animati (Ciao Ciao) sia della Hanna-Barbera sia giapponesi. Il circuito acquisì una certa notorietà grazie al programma Le grandi interviste, condotto da Enzo Biagi e trasmesso nel corso del 1981, nel quale vennero intervistati personaggi come i figli di Aldo Moro, Agnese e Giovanni, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il 31 dicembre del 1981 il circuito venne chiuso e il 4 gennaio 1982 venne sostituito da Rete 4, inizialmente di proprietà di Mondadori, Caracciolo e Perrone.
Emittenti affiliate:
TeleStudio Torino
Videodelta
Televisione delle Alpi
TVR Verona
Telequattro
Tele Libera Firenze
Tele Toscana Nord
Tele Radio Centro Italia
Telecolor TVP
Telelazio
La Uomo Tv
RTI Rete Televisiva Italiana
Teleuropa
TCA Televisione Commerciale Abruzzese
Teledue
Telesalento
Telespazio TV
TRM Tele Radio del Mediterraneo
RTP Radio Televisione Peloritana
La Voce Sarda